Giovedì 6 febbraio di quest’anno (l’inquietante 2020), dopo una camminata di un paio d’ore nei boschi del Montenetto di Capriano del Colle, Fausto ci accompagna, Enrico ed io, ad una locanda del paese dove spesso si recava a pranzo quando, per lavoro, si trovava nei paraggi.

In virtù dell’attività che lo portava a percorrere mezz’Italia in lungo e in largo, Fausto aveva accumulato nel tempo una vasta conoscenza dei ristoranti, delle locande, delle caffetterie e pasticcerie della provincia e non solo.
E così da alcuni anni, quando di giovedì (giorno ormai dedicato alla montagna, da bravi pensionati) ci trovavamo nei pressi di uno dei locali di sua conoscenza, onoravamo la fine dell’escursione davanti ad un buon piatto e un salutare bicchiere di vino.

Ma questa volta il giovedì ha un significato in più: è da qualche settimana che non abbiamo potuto mantenere il nostro impegno, in parte per il maltempo, ma soprattutto per l’inasprirsi degli effetti della malattia che lo tormenta da un paio d’anni; malattia che ha sempre affrontato con determinazione, guardandola dritto negli occhi senza mai nascondersi le difficoltà, ma senza mai soccombere allo sconforto. Inoltre proprio in questo periodo cadono i nostri due compleanni, i miei 73 e una decina di giorni dopo i suoi 80.

La giornata particolarmente mite, il cielo terso, di un azzurro intenso (in lontananza si staglia nitido il profilo della città con la cupola del duomo e i “grattacieli” di Brescia due) ci rende particolarmente allegri. È con questo spirito che ci accomodiamo al tavolo e godiamo dello spiraglio di serenità che ci è concesso.
Sarà l’ultima uscita, per il progressivo aggravarsi della malattia, ma non l’ultimo incontro.

Da qualche tempo aveva iniziato a stampare e suddividere in argomenti le fotografie di una vita, per poi raccoglierle in eleganti cartelle corredate da brevi frasi di presentazione. Mi aveva chiesto di dargli una mano e fino al decreto di confinamento, in seguito al diffondersi della pandemia, ci siamo visti per completare l’opera che gli stava particolarmente a cuore. E ce l’ha fatta, attende solo di essere vista dagli amici, com’è nei suoi desideri. All'inizio di Aprile ci ha lasciati e il più grande rammarico è dovuto all’impossibilità di accompagnarlo per l’ultima volta.

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