PALAZZO CHINELLI

PALAZZO CHINELLI

(Sec. XVIII)
Sede del municipio di Gardone


Già di proprietà dell'omonima famiglia e quindi dei Rampinelli, in ragione d'un vincolo matrimoniale, il palazzo è sicuramente già abitato nel 1735 poiché in quell'anno vi viene ospitato il vescovo di Brescia, cardinal Angelo Maria Querini con il suo seguito, durante la visita pastorale compiuta a Gardone. Non si conosce al presente il nome dell'architetto al quale si deve il progetto dell'edificio, disposto ad angolo tra le attuali vie Mazzini e Costa. La costruzione, con pianta a L presenta finestre con fregi a conchiglia. Un cancello si apre sulla via Mazzini dà accesso al cortile, abbastanza ampio, che presenta, addossata al muro di cinta una monumentale fontana. Di fronte si disegna la facciata del palazzo: si compone di un ristretto portico, a due arcate, soprastate da una bella loggetta cui si accede per uno scalone marmoreo, scandito in due rampe e fiancheggiato da una balaustra che ripete lo stile del piccolo loggiato. La volta del medesimo è ornata da un medaglione affrescato, raffigurante il mitologico Nettuno, dio del mare. Alla sinistra di chi si affacci alla loggetta, si apre il salone del consiglio comunale con volta a spicchi e medaglione centrale, affrescato nel 1937 dal pittore gardonese Giuseppe Mozzoni che vi raffigura la fucina di Vulcano. Secondo un bozzetto conservato nel palazzo municipale, l'artista avrebbe dovuto completare la decorazione dell'aula consiliare con altri dipinti da eseguire a fresco nelle diverse specchiature. I lavori di ristrutturazione dell'antico palazzo, compiuti nel 1986 sotto la direzione dell'ing. Carlo Giorgio Pedercini hanno consentito di dare sistemazione più conveniente a tutti gli uffici comunali e di ricavare in particolare, al piano nobile dell'edificio un altro ampio salone – detto della Giunta – con soffitto che presenta due affreschi di discreto interesse. Alle pareti di questo salone sono appese tele provenienti dalle chiese della frazione di Magno. Degno d' annotazione, nello studio del sindaco, il medaglione raffigurante La caccia di Diana opera di Giuseppe Mozzoni datata 1937.