La Valle Trompia

Molti anni fa Cochi e Renato si esibivano in una scenetta nella quale, ad una domanda di Cochi, Renato rispondeva "… in Valtrompia" marcando grottescamente 'trompia' e proseguiva "siamo su a milletree" raddoppiando e strascicando la 'e' finale.

In quegli anni abitavo in un'altra valle di un'altra regione e la cosa, un tantino, mi infastidiva. Ma non potevo non sorridere per come in una battuta avessero sintetizzatoCimmo due aspetti dei triumplini: l'orribile cadenza dovuta ad un dialetto duro e ruvido e l'orgoglio di appartenere ad una comunità alpina, di essere montanari. Non importa se da altre parti, altri popoli possono dire "siamo su a tremila" o quattromila. I nostri milletre erano e sono un valore da sottolineare, di cui vantarsi. Non so il perché, ma la citazione di Renato era assai veritiera! Forse perché siamo la valle all'imboccatura della quale si estende Brescia, la seconda città della Lombardia, e da lì la pianura Padana; la prima valle a cui si rivolgevano i cittadini e i "bassaroli" per sfuggire alle calure estive e si sa, i "bassaroli" l'unica montagna che conoscono è "la meda del Gardone e la bassa valle dalla cresta dei Corni Rossiledam" (il mucchio di letame, in dialetto).

Eh, sì! Perché in Valtrompia non si producono solo armi e pentole, non è solo disseminata di officine, ma esistono buoni ristoranti di cucina tipica e, soprattutto nell'alta valle, bellissime passeggiate tra i boschi di faggi e di abeti, una fitta rete di malghe che la Comunità Montana sta recuperando alla loro funzione produttiva. E in tempi di mucca pazza, di biotecnologie i prodotti dell'economia diMalga montagna tradizionale sono un tesoro alimentare da riscoprire e valorizzare.
In Valtrompia si viene soprattutto per lavoro, lo sappiamo, ma la valle sa offrire occasioni di svago e di riposo.

Qui i famosi "milletre" sono una garanzia: la montagna non è mai troppo alta o troppo aspra, troppo "severa", anzi è rassicurante e bene lo sanno i "bassaroli" quando dalle strade delle loro campagne o della città, durante le belle giornate, vedono stagliarsi sullo sfondo i dolci eppur maestosi pendii del monte Guglielmo, magari imbiancati dalle nevicate invernali.
Rassicurante, ma non banale. Gli scoscesi fianchi delle montagne che circondano la valle Monte Guglielmo in invernalecostituiscono un'ottima palestra per coloro che vogliono prepararsi ad avventure più impegnative. C'è un frase che circola tre gli scialpinisti triumplini: "…se sali il Guglielmo con gli sci in meno di due ore puoi andare dappertutto". Naturalmente è un'esagerazione, ma è un'affermazione vicino alla realtà.

Un triumplino ritrovato