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Mettiamo su famiglia

Tino per sempre

     

Una Storia Valtrumplina: Tino, mio cugino

La musica

Come dicevo, all'inizio degli anni sessanta, ci recavamo spesso la domenica a far visita alla zia Nilde e ai cugini, oramai giovanotti, e capitava di essere coinvolti in improvvisati pomeriggi musicali durante i quali Sergio e Tino ascoltavano con gli amici le ultime registrazioni delle canzoni americane in voga in quegli anni, incise su enormi dischi di un materiale duro e fragile. Fu così che scoprii il rock and roll e sentii parlare di cantanti dai nomi singolari: Little Richard scatenato pianista nell'esecuzione di "Tutti i frutti"; i Platters che ci cullavano sulle note di "Only you"; Bill Haley in "Rock Around The Clock" ripreso più tardi, in un inglese assai improbabile, da Adriano Celentano; Jerry Lee Lewis infaticabile interprete in "Whole Lotta Shakin' Going On"; Gene Vincent nell'indimenticabile "Be-Bop-A-Lula"; e come non ricordare Chuck Berry nel sorprendente e innovativo "Johnny B. Goode"; per arrivare infine a lui, al re, a Elvis Presley (detto "Elvis the pelvis" per la caratteristica mossa di roteare il bacino, mossa audace e assai scandalosa per quel tempo ) nell'esibizione di "Shake Rattle And Roll".
Poteva succedere che fossero presenti anche alcune cugine più o meno loro coetanee e allora improvvisavano qualche passo di danza a cui assistevo pieno di ammirazione.

La passione per la musica in generale e per la "nuova" musica americana in particolare aveva coinvolto i cugini, così da indurli ad avvicinarsi allo studio di uno strumento musicale: Sergio scelse il trombone, Tino la batteria. Per Sergio l'avventura si concluse presto mentre Tino continuò fino a divenire il batterista di un gruppo che nel paese raggiunse una certa notorietà: "I Lunatici".
La formazione, che non ricordo con precisione, doveva essere la classica del tempo: batteria, tromba o sax, forse tastiera, chitarra e contrabbasso. Il repertorio comprendeva le canzoni italiane in voga in quel momento, alcune di Peppino di Capri, Fred Buscaglione, Adriano Celentano primo emule di Elvis in Italia.

"I Lunatici" rimasero sulla scena Valtrumplina per qualche anno fino a quando l'avvento dei Beatles in Inghilterra rivoluzionò anche il panorama musicale italiano con il proliferare di gruppi scatenati con preparazione musicale spesso approssimativa, ma con tanta voglia di far baccano che noi ragazzi amavamo alla follia. Il garbo, la musicalità de "I Lunatici" non ebbe più seguito.
Tino continuò a studiare la batteria per passatempo e a coltivare la passione per il Blues e la Musica Soul afro-americana, contagiando anche me - che pure ero un fanatico ascoltatore dei Beatles e dei Rolling Stones - tanto che acquistai alcuni Lp di Odetta grande cantante di gospels.

Fu lui che mi incoraggiò ad ascoltare la musica, che allora era poco praticata in Italia, ma che era la madre del rock e del pop che andava per la maggiore: il Blues e il Jazz, e gliene sarò sempre grato.