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INDICE

pag. 1

Antonello
pag. 2

La famiglia si allarga
pag. 3

Adele
pag. 4

la vita di ogni giorno
pag. 5

problemi
di
sartoria
pag. 6

I "sensa
crapa"
pag. 7

Le
vacanze
pag. 8

L'avventura
pag. 9

Caregno
pag. 10

la caccia

pag. 11

I bimbi crescono
pag. 12

Il mare
pag. 13

La televisione
pag. 14

Inizia la rivoluzione

Parte Prima

Parte Seconda


 
 

Gianni ha due passioni la caccia, che pratica dall'età giovanile, e il gioco della "morra" in cui dimostra una particolare abilità tanto da essere richiesto come compagno da tutti i migliori giocatori della valle e spesso viene sfidato in dispute testa a testa su cui si fanno anche puntate in denaro.

La "morra" è un gioco semplice ha bisogno di sole due cose: la voce usata a pieni polmoni e le dita di una mano, possibilmente cinque; normalmente la posta in gioco consiste in mezzi litri di vino. E' molto praticata tra gli uomini di paese, ma è pure un gioco proibito per la passionalità che suscita (per questo si praticava dopo l'orario di chiusura delle osterie) e per la graduale perdita di controllo indotta dalla necessità di lubrificare le gole, riarse dal troppo vociare, con calici di vino, che fa aumentare il tasso di litigiosità fino a sfociare alcune volte in vere risse con ferimenti di varia natura anche molto gravi.

Gianni se ne guarda bene di arrivare a questi estremi, ma il piacere del gioco e della compagnia molti sabato sera lo vedono fare le ore piccole.

Ernelia non si capacita di questo dualismo nel carattere di Gianni, non comprende come una persona seria, rispettata, preparata professionalmente possa coltivare interessi così grossolani, ma soprattutto non sopporta l'ansia che le impedisce di dormire ogni qualvolta Gianni ritarda a rientrare la sera.

Per Gianni risulta incomprensibile una tale avversione a quello che lui ritiene un legittimo svago dopo una settimana di tensioni per il lavoro che trovano naturale sfogo nel ritrovarsi con gli amici a "tirar tardi la sera".
D'altronde lui cerca di fare tutto quello che è nelle sue possibilità per garantire una vita decorosa alla sua famiglia e apprezza le capacità di Ernelia nella conduzione delle faccende domestiche lasciandole la massima libertà nell'amministrare le economie della famiglia.

Con un nutrito gruppo di amici, scampati alla guerra, aveva costituito una sorta di associazione, rigorosamente maschile, denominata "I sensa crapa" (i senza testa nel senso di discernimento: un nome un programma!) con la quale organizzavano gite sociali, cene e manifestazioni di vario tipo.

Questo sarà motivo di ulteriori tensione in famiglia, che Ernelia con la tenacia e la determinazione che la contraddistinguono riuscirà a neutralizzare "convincendo" Gianni a diradare la frequentazione e quindi ad abbandonare il gruppo, aiutata in questo dal naturale assopimento dei "bollori giovanili", e a dedicarsi esclusivamente alla caccia, i frutti della quale Ernelia sapeva cucinare alla perfezione.

 
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