Antonello riceve in regalo un piccolo libro, appena pubblicato, scritto da un gruppo di ragazzi di una scuola gestita da un prete in un paesino del Mugello toscano: don Lorenzo Milani e il libro si intitola "Lettera ad una professoressa". È una vera bomba culturale, l'impatto sulle coscienze dei giovani studenti è fortissimo la natura elitaria e di classe della scuola italiana viene descritta con semplicità ed efficacia. Su Antonello quel libro ha lo stesso effetto che la trasmissione di tv7 sui Beatles ebbe qualche anno prima: si apre un universo, si squarcia un velo su un mondo diverso più libero, più giusto, in definitiva migliore. E decide di impegnarsi a fondo perché tutto questo si realizzi. Con Guido partecipa alle manifestazioni che sono convocate dal nascente movimento studentesco. Assiste ai sit-in, una forma di protesta pacifica che consiste nel sedersi occupando il piano stradale davanti ai luoghi simbolo dal potere sia accademico che statale, e, impietrito, alle prime cariche di polizia, sugli studenti inermi, a suon di manganelli. La protesta studentesca dilaga in tutta Italia come nel resto del mondo e così quando, in un'affollata e movimentata assemblea viene votata l'occupazione della facoltà di ingegneria Guido ed Antonello decidono di parteciparvi attivamente fermandosi a dormire sui banchi delle aule universitarie.