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INDICE

pag. 1
di
mini e capelloni
pag. 2
di
scuole e impegno
pag. 3
il
1968
pag. 4
la
contesta-zione
pag. 5
il
rifiuto
pag. 6
Marx e
matrimonio
pag. 7

Trento
pag. 8
idee di rivolte e pensione
pag. 9
gli anni di piombo
pag. 10

il
ritorno
pag. 11
una
serena
vecchiaia
pag. 12
di
figli e
nipoti
pag. 13

gli ultimi lutti
pag. 14

fine

Parte terza

Una Storia Valtrumplina: Ernelia e Gianni

Gli obiettivi che a Ernelia e Gianni, fino ad allora, sembravano assolutamente irrinunciabili si vanno via, via sgretolando.

Per Antonello e Maria Angela la sensazione di trovarsi di fronte ad un momento cruciale nella storia culturale del paese rafforza la volontà di condividere le scelte che migliaia di ragazzi con entusiasmo, determinazione stanno compiendo. Il fine sarà certamente una società migliore, più giusta. La reazione del potere è violenta, ma la forza delle idee non potrà che prevalere e contribuire al progresso del paese.

Antonello rende partecipe dei sui pensieri la fidanzata, che dopo il diploma aveva trovato un impiego in uno studio tecnico, in lunghe lettere e altrettanto lunghe passeggiate. Roberto, inizialmente scettico se non proprio ostile comprende la necessità di guardare il mondo da una nuova prospettiva che l'angusto orizzonte gardonese aveva fino allora nascosto ai loro occhi e le discussioni che inizialmente coinvolgono i tre amici, vengono portate all'interno del gruppo scout e dei gruppi studenteschi del paese, suscitando giudizi spesso molto severi.
Anche in famiglia le opinioni divergono e Gianni si trova spesso in dissenso con le nuove convinzioni di Antonello. Ernelia capisce che quelle idee hanno un fondamento di verità, che la società così come è organizzata è profondamente ingiusta, ma intuisce che si stanno mettendo in discussione le fondamenta del modo di vivere che lei ha sempre conosciuto e ne è spaventata. Capisce che Antonello sta rivedendo le scelte fatte fino ad allora e se ne preoccupa. In breve tempo la protesta assume i contorni di una vera propria lotta con risvolti spesso violenti in ogni caso con contestazioni radicali delle autorità costituite. E una mattina Antonello decide di chiudere quell'esperienza. Più tardi racconterà quale fu la goccia che lo convinse al cambiamento:
"...stavo seguendo la lezione di meccanica razionale, un esame del secondo anno, avevo sostenuto 4 dei 5 esami del primo anno e avevo lasciato per ultimo fisica 1. Meccanica razionale poteva essere preparata in contemporanea. L'assistente stava riempiendo lavagne di formule e io lo guardavo inebetito, non c'ero proprio con la testa e quando alla fine concluse che un punto fermo non si muove decisi che a questo mondo c'erano problemi più importanti e me ne andai. Tornai alla stanza e diedi la notizia a Roberto e Guido che mi guardarono increduli..."

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