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INDICE

pag. 1
di
mini e capelloni
pag. 2
di
scuole e impegno
pag. 3
il
1968
pag. 4
la
contesta-zione
pag. 5
il
rifiuto
pag. 6
Marx e
matrimonio
pag. 7

Trento
pag. 8
idee di rivolte e pensione
pag. 9
gli anni di piombo
pag. 10

il
ritorno
pag. 11
una
serena
vecchiaia
pag. 12
di
figli e
nipoti
pag. 13

gli ultimi lutti
pag. 14

fine

Parte terza

Una Storia Valtrumplina: Ernelia e Gianni

Ernelia e Gianni partecipano al cambiamento in atto mossi da due sentimenti contrastanti.

Da un lato prevale la soddisfazione di contribuire al rinnovato benessere che si concretizza in una maggiore disponibilità di prodotti e di un aumentato potere d'acquisto che rendono la conduzione dell'economia famigliare meno problematica.

Dall'altro guardano con un pizzico di preoccupazione l'accorciarsi delle gonne delle ragazze e l'allungarsi dei capelli dei ragazzi e con stupore, sottolineato dal rassegnato scuotimento del capo, il diffondersi dei sempre più piccoli apparecchio radio e dei così detti mangiadischi che diffondono canzoni urlate ed incomprensibili.

Per ora il fenomeno tocca solo marginalmente la maggior parte dei ragazzi del paese e Antonello frequenta l'oratorio ed è attivo nel gruppo scout di Gardone. Maria Angela più piccola, pur essendo refrattaria a tutti i riti collettivi, va dalle suore e più tardi lo seguirà all'oratorio e negli scout. E una canzone colpisce in particolar modo i giovani di quella generazione: "...è la pioggia che va" cantata dai Rockes ( Vedi il Filmato)

Tutto sembra avviarsi entro l'alveo rassicurante di una, se pur moderna, normalità. La crescente disponibilità economica della famiglia rende possibile il sogno di dare ai propri figlioli l'istruzione che a loro venne negata. É fuori discussione che i figli debbano, fin ch'è possibile, frequentare la scuola media (allora distinta dalla scuola di avviamento professionale che precludeva l'accesso ai successivi gradi dell'istruzione) e quindi le scuole superiori.
E così Antonello prima e Maria Angela poi, finite le scuole medie proseguono gli studi.

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