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 La vita al paese è però sempre più difficile e così, dopo una non fortunata parentesi cittadina come gestore di una locanda con stazione di servizio per i carri e i cavalli, Antonio con la famiglia si stabilisce a Inzino rilevando la licenza di un esercizio pubblico chiamato "la pesa". "La pesa" è un po' il centro di comunicazione del paese, posto telefonico pubblico, stazione di approvvigionamento e di riposo per cavalli e carrettieri, distribuzione di sale tabacchi e chinino oltre che osteria con apparecchio radio intorno al quale i giovani del paese si riunivano per ascoltare le radiocronache di Nicolò Carosio . 
È qui che crescono Ernelia e le sue sorelle ed è qui che all'età di 12 anni si ritrova senza il padre, deceduto per un tumore, a ridosso della grande crisi che negli anni trenta sconvolgerà l'economia mondiale.
Angela, rimasta vedova, dimostra forza e determinazione gestendo la locanda e l'economia famigliare con fermezza da "sergente", come spesso gli avventori la soprannominavano con senso di rispetto ed ammirazione.
Anche Adele deve affrontare le enormi difficoltà che il periodo le pone di fronte, i figli più grandi sono disoccupati, i più piccoli frequentano le scuole, cosa che era considerata da tutta la famiglia di estrema importanza, l'ultima a cui dover rinunciare, e lei pazientemente e dolcemente racimola l'indispensabile alla sopravvivenza rendendosi sempre disponibile ad aiutare le famiglie vicine, condividendo quel poco che la vita offre, ricevendo in cambio affetto e compassione. Gianni cresce gracile e malaticcio, è terrorizzato dalle malattie e assiste attonito alla scomparsa di un fratellino colpito da meningite acuta, banalmente sottovalutata come otite. Lo segnerà emotivamente per tutta la vita.
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