Nonostante tutto gli anni passati sotto le armi si rivelano per Gianni un momento di maturazione. La consapevolezza di poter essere mandati al fronte, l'aggravarsi delle condizioni di vita fanno crescere sentimenti di solidarietà con i commilitoni che rimarranno vivi per tutta la vita. (vedi album fotografico clicca qui)

Per Ernelia la guerra è, da principio, un'eco lontana. Durante i primi due anni la vita pare proseguire come sempre, Gianni non va al fronte e le probabilità che ciò accada sono abbastanza remote, il rapporto si mantiene vivo tramite periodiche lettere, la locanda riesce comunque a garantire un certo grado di sussistenza nonostante il progressivo razionamento delle derrate alimentari.
Unica preoccupazione per Ernelia, da sempre mossa da un complesso di inferiorità per non aver studiato, è costituita dall'appuntamento epistolare, ma comprende che per Gianni è importante e mantiene l'impegno preso.
Nel giugno del '43 Gianni viene a conoscenza che presso l'Arsenale della Fabbrica d'armi del Regio Esercito di Gardone Val Trompia cercano un armaiolo aggiustatore. Prontamente presenta domanda di assegnazione, è una fortuna insperata e nel giro di poche settimane viene trasferito.
In quei mesi, infatti tutto sembra precipitare, cade il fascismo, Mussolini è arrestato e poi liberato, le armate tedesche cominciano ad occupare il paese fino allo sfacelo dell'8 settembre '43.