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INDICE

pag. 1

Inizio
pag. 2

Una vita dura
pag. 3

Angela e Adele
pag. 4

La scuola
il lavoro
pag. 5

Gli anni della gioventù
pag. 6

Il fascismo
pag. 7

Si fidanzano
pag. 8

Inizia la guerra
I lutti
pag. 9

Gli anni di guerra
pag. 10

L'8 settembre '43
pag. 11

gli anni bui
pag. 12

Un'azione azzardata
pag. 13

la pace e il matrimonio
pag. 14

verso la normalità
pag. 15
La storia continua

Parte Prima

 

 
 

Assalto delle squadre fasciste ad una sede del P.S.I.Il fascismo si era già affermato da alcuni anni e il periodo degli scontri aperti, degli abusi, delle intimidazioni, della distruzione di ogni forma di associazionismo diverso dalle organizzazioni del partito, era da poco trascorso. Ci fu un un grave episodio di sangue che Gianni ricordava spesso perchè avvenuto poco dopo che con la famiglia si trasferisse proprio di fronte all'abitazione del protagonista. Filmato sulla nascita e affermazione del fascismo in Italia
Un certo Angelo Bosio, che abitava in uno stabile prospicente alla piazzetta che si allarga all'imbocco del ponte "romano" stava leggendo il giornale "l'Avanti" sul balconcino dell'abitazione, quando possò una squadra di camice nere che gli intimarono di smettere di leggere "quel" giornale. Al suo rifiuto tentarono di salire nell'appartamento sfondando il portoncino d'accesso. Angelo Bosio reagì sparando con un fucile da caccia sul primo degli squadristi che stava salendo le scale ammazzandolo. Lui si salverà scappando dai tetti. Lo squadrista ucciso si chiamava Marco Scaramuzza.Campo sportivo del gruppo premilitare corso 1933 (vedi la ricostruzione storica tratta dal saggio "Dalla fine della Grande Guerra alla Resistenza (1918-1945)" di Santo Peli docente di Storia Contemporanea all'Università di Padova). Il regime cerca di consolidare il consenso coinvolgendo i giovani in gruppi sportivi ed organizzandoli in formazioni paramilitari. Le adesioni Gruppo Scout di Gardone V.T. sono altissime, quella era la vita e tutto sembrava normale, specie ad un ragazzo di dodici tredici anni. E Gianni vi partecipa con entusiasmo.
I fratelli maggiori, Martino e Lino, aderenti ad alcune associazioni cattoliche, avevano ancora negli occhi le devastazioni operate dalle camicie nere nella sede degli scout di Gardone e l'immagine degli alpen stock con i gagliardetti di reparto bruciati e gettati nel fiume Mella. Non aderiranno mai alle iniziative di regime.
La Domenica del Corriere: la firma dei patti LateranensiLinoMartinoLa vita associativa trovava comunque anche altri sbocchi, soprattutto attorno alle parrocchie e Gianni partecipa aiutando il fratello maggiore Martino, grande appassionato di musica, nell'accompagnare all'organo le funzioni religiose o a suonare le campane nei giorni di festa. E l' 11 febbraio 1929, in occasione della firma dei patti lateranensi c'è anche Gianni a suonare la "contentezza", forma musicale di gioia, dal campanile di Inzino.Discorso di Gentile alle camere in occassione della firma dei Patti Lateranensi
Il gioco è fatto! Il cerchio si è chiuso. Da questo momento non ci saranno più ostacoli al dilagare dell'adesione popolare al regime. È un consenso acritico che vive con indifferenza le persecuzioni che pochi irriducibili oppositori subiscono, inebriato da una propaganda capillare e continua, esaltato da un folle e tragico sogno di grandezza imperiale.

 
 
Per approfondire l'argomento leggi la versione completa del saggio di Santo Peli. Apri